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Cardo dei lanaioli

Postato in Piante spontanee.

 

cardo dei lanaioli

 

Il nome cardo è, comunemente, attribuito a tutte le piante che pungono e il cardo dei lanaioli è tra queste. La pianta presenta grossi capolini ovoidali muniti di brattee in reste acuminate e ricurve; il fusto e le nervature delle foglie sono spinosi. Il nome scientifico deriva parte dal greco dipsan akomai, lenisco la sete, infatti, le grandi foglie opposte, che si saldano alla base, formano una coppa dove si ferma una piccola riserva di acqua piovana, e parte dal latino fullones, lanaioli. La fioritura presenta una particolarità interessante: i piccoli fiori rosa-lilla appaiono a metà del capolino e si aprono poi progressivamente sia verso l'alto, sia verso il basso, e mai simultaneamente. I ricettacoli dei capolini della specie coltivata, Dipsacus sativus, erano adoperati per cardare cioè per eliminare la borra superficiale dei tessuti di lana. Si adoperavano manualmente e poi furono applicati alle macchine. Il cardo dei lanaioli era, un tempo, coltivato su larga scala.

Nome latino e dialettale:

Dipsacus fullonum. Cardo di Venere - Cardo da panni - Scardaccione - Risso'lu - Pettenaro - Sgarz - Pettini di lupu - Cima de pastori.

Costituenti:

Glucosidi, sali minerali.

Proprietà:

aperitivo, depurativo, diuretico, sudorifero.