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Cavolo

Postato in Piante coltivate.

 

cavolo

 

Il cavolo è originario dell'Europa; è presente allo stato spontaneo sulle alte scogliere e sulle rocce litorali della Manica e del Mediterraneo occidentale. Nel suo habitat naturale, la pianta è dotata di un grosso fusto semi-legnoso, più o meno prostrato; ha una colorazione verde-glauca e tessuti carnosi. Si riconosce in questo cavolo il prototipo dei cavoli da foraggio. Dalla specie spontanea sono derivate centinaia di varietà, attualmente diffuse negli orti e nei giardini di tutto il mondo: esistono infatti anche cavoli ornamentali dalle foglie colorate, rosa salmone, lilla o viola ametista. Il cavolo è un ortaggio diffuso come pochi altri, apprezzato, come alimento e come rimedio, da tempo immemorabile. Catone il Vecchio, vissuto nel III e II secolo a.C., lo considerava una panacea. Plinio il Vecchio, nel I secolo dell'era cristiana, lo definiva la pianta miracolosa che aveva permesso ai Romani di fare a meno dei medici per sei secoli. Un celebre medico tedesco del Rinascimento, Bock, oltre a ritenere il cavolo rosso un buon vulnerario, arrivava a sostenere che l'urina di chi ne aveva mangiato era in grado di guarire i tumori esterni. L'interesse per le proprietà terapeutiche di quest'ortaggio, dopo il declino dello scorso secolo, è rinato ai giorni nostri; oggi il cavolo viene riconosciuta la maggior parte delle proprietà che gli attribuivano gli Antichi. Quanto è stato scoperto sulla sua composizione chimica non permette, tuttavia, di spiegare completamente la sua azione terapeutica: il cavolo è composto, infatti, per circa il 92% di acqua, e, come alti ortaggi della famiglia delle Crucifere, contiene un po' di essenza solforata, dall'1 al 4% di protidi, lo 0,3% di lipidi, dal 5 al 7% di glucidi; oltre a minerali come fosforo, calcio, iodio, eccetera. E invece rilevante la presenza di vitamine del gruppo C: dallo 0,05 allo 0,08%; molto meno quella delle vitamine A e B. Le proprietà di quest'ortaggio sono innumerevoli; la sua azione antiscorbutica è nota da lungo tempo: i crauti, infatti, entravano nell'alimentazione del personale di bordo, sulle navi, per prevenire lo scorbuto marino. Bisogna tener presente che il più salutare, tra i cavoli è quello rosso, da consumare crudo, o anche cotto, in caso di intolleranza. In un testo recente, un medico francese gli attribuisce circa 80 diverse indicazioni.

Nome latino e dialettale:

Brassica oleracea.

Proprietà:

antianemico, antidiarroico, antiscorbutico, cicatrizzante, depurativo, emolliente, ipoglicemizzante, pettorale, vermifugo.