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Sedano selvatico

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sedano selvatico

 

L'appio è il sedano spontaneo, che, coltivato nei giardini a partire dal XVI secolo, ha dato origine a parecchie varietà eduli di sedano da coste e varietà di sedano-rapa. Il nome latino dell'appio, Apium, deriva da una parola celtica che significa acqua; infatti, questa pianta predilige i prati umidi. Si trova vicino agli acquitrini salmastri del Mediterraneo e, all'interno, presso sorgenti saline. L'appio era noto fin dall’antichità; gli Egizi, i Greci, compreso Omero che lo cita nell'Odissea, e i Romani apprezzavano le sue virtu' medicinali. Nel Medioevo, fu usato come condimento, come ortaggio e come pianta medicinale; era considerato utile contro la malinconia e il mal di denti ma, soprattutto, per migliorare le funzioni urinarie. Ancora oggi, nelle campagne, quest'ultima proprietà è considerata la più efficace. La radice entra nella composizione di uno sciroppo diuretico, detto delle 5 radici, insieme con quelle dell'asparago, del finocchio selvatico, del prezzemolo e del pungitopo.

Nome latino e dialettale:

Apium graveolens. Appio palustre - Se'llero - Appio dolce - Accia - Apiu - Se'sano.

Costituenti:

Olio essenziale, sostanze azotate, un'oleoresina, zuccheri, cumarina, vitamine B, C

Proprietà:

carminativo, depurativo, diuretico, espettorante, febbrifugo, risolvente, stomachico, tonico.