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Scolopendrio

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scolopendrio

 

Lo scolopendrio è la felce caratteristica dei vecchi muri umidi, delle volte cadenti, presente agli ingressi oscuri di grotte umide. Questa pianta, che dev'essere protetta, è sempre verde in tutte le stagioni; sulla pagina inferiore delle foglie, in estate, appaiono le spore per la riproduzione. Un tempo, lo scolopendrio era apprezzato come rimedio contro i blocchi intestinali e i disturbi del fegato e della milza; in seguito, con il progresso della medicina, furono preparati farmaci molto più idonei. Oggi la pianta viene soprattutto utilizzata per le sue proprietà emollienti, espettoranti e astringenti. L'omeopatia prescrive una tintura che si ricava dalla pianta fresca; i fitoterapisti consigliano l'infuso delle sue foglie, fresche o essiccate, in acqua o, meglio, nel latte. Lo scolopendrio entra, insieme con altre 16 piante, tutte specie vulnerarie, nella tisana detta tè svizzero e nello sciroppo officinale composto di cicoria.

Nome latino e dialettale:

Scolopendrium officinale. Lingua cervina - Lingua di cane - Lingua dei pozzi - Erba mula - Erba sciabra - Letuga sarvaega - Erba mise'ra

Costituenti:

Mucillagine, tannino, uno zucchero, vitamina C, colina.

Proprietà:

astringente, bechico, diuretico, emolliente, espettorante, galattofugo, risolvente, vulnerario.