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Saponaria

Postato in Piante spontanee.

 

saponaria

 

La saponaria, un tempo, era coltivata nei giardini dell'arco mediterraneo, ma poi, sfuggita alla coltura, si diffuse nelle aree sabbiose e sassose, lungo i fossi, lungo i corsi d'acqua e i sentieri invadendo tutta l'Europa temperata. Pianta molto rustica, ha fiori molto belli, di color rosa, che impallidiscono quando la fioritura avviene all'ombra. Il ciclo vegetativo della saponaria si conclude in ottobre, quando terminata la fioritura, tutta la pianta sparisce. Questo è il momento più propizio per raccogliere il rizoma di questa Cariofillacea, usato dagli antichi, che non conoscevano ancora il sapone, per sgrassare la lana. Il rizoma della saponaria è citato da Ippocrate, quattro secoli prima della nostra Era; in medicina si utilizza dopo averlo essiccato. La pianta è depurativa, tonica, riattiva le funzioni del fegato pigro, dona un bel colorito. Si prepara anche un infuso associando alla saponaria foglie di crescione e di centaurea minore. Un'acqua saponosa, ottenuta facendo bollire la pianta, serve per lavare i capelli particolarmente fragili.

Nome latino e dialettale:

Saponaria officinalis. Condizi - Savonea - Saunaria - Savonada - Sapune'ira - Sapuneddu - Sabonaria - Garofalo a mazzetti - Giasmin matt.

Costituenti:

Saponine, resina, vitamina C.

Proprietà:

coleretico, depurativo, diuretico, sudorifero, tonico.