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Parietaria

Postato in Piante spontanee.

 

Parietaria

 

La parietaria porta un nome volgare improprio, erba vetriola, ma non ha nulla a che vedere con il terribile acido solforico; è, invece, un chiaro riferimento alla sua possibile utilizzazione per la pulizia dei vetri. Pianta mediterranea, perenne, che però si incontra anche nel Nord dell'Europa ,ha uno sviluppo caratteristico, in grossi ceppi, tra le anfrattuosità dei vecchi muri. In fitoterapia si usano due varietà di parietaria: una a grandi fusti e a infiorescenze folte, l'altro a fusti più numerosi e a glomeruli fosci. Le loro proprietà medicinali sono uguali, ma entrambe possono provocare manifestazioni allergiche. Già nell’antichità, le sue virtu' medicamentose erano conosciute; Plinio, nel I secolo, ricorda l'azione benefica di questa pianta usata per curare uno schiavo caduto dall'alto di un muro. Emolliente, diuretica, questa pianta è più efficace se utilizzata fresca; essiccata conserva in parte le sue qualità soltanto in un recipiente ermeticamente chiuso. Aggiungendo alla parietaria, coda cavallina, ortica bianca, erica e barba di mais, si prepara un infuso di gusto non gradevole, ma efficace per la cura della cistite.

Nome latino e dialettale:

Parietaria officinalis. Erba vetriola - Spaccapietra - Jerbe mu'ell - Erba di mur - Erba murale - Partara - Erba di vento - Coddizza.

Costituenti:

Nitrato di potassio, calcio, pigmenti flavonici, mucillagine.

Proprietà:

depurativo, diuretico, emolliente, rinfrescante.