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Eupatorio

Postato in Piante spontanee.

 

eupatprio

 

Bisogna non confondere l'eupatorio degli Arabi con l'eupatorio dei Greci, che, fino al XVII secolo, è stato il nome di una pianta, oggi nota come agrimonia. L' eupatorio cannabino assomiglia alla canapa, e tra le tante specie del genere Eupatorium, è la sola che cresce allo stato spontaneo. Diffuso in Italia, dal mare ai monti, lungo i fiumi, nei terreni paludosi, nei boschi delle zone umide. Infatti, la sua presenza in un sottobosco è indice di umidità nel suolo. Gli animali che brucano questa erba sono pochi, però le capre, notoriamente molto avide, se ne cibano, nonostante le foglie siano amare. Fresche sono cicatrizzanti; si dice che i cervi feriti se ne servano per lenire le loro piaghe. In fitoterapia si adoperano soltanto foglie e radici; queste ultime si usano fresche, ma sono difficilmente utilizzabili, dato il loro odore e il loro gusto molto sgradevole. Tuttavia, dovrebbero essere sempre usate il più presto possibile, dopo la raccolta, perché', essiccate, perdono le loro proprietà.

Nome latino e dialettale:

Eupatorium cannabinum. Canapa acquatica - Gnasca - Ce'nef salvadeg - Canvetta - Ca'nnavo selvaggio - Erva cannalora.

Costituenti:

Resina, tannino, essenza, inulina, ferro, un principio amaro.

Proprietà:

aperitivo, colagogo, depurativo, lassativo, stimolante, vulnerario.