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Corbezzolo

Postato in Piante spontanee.

 

corbezzolo

 

Furono i Romani a dare al corbezzolo il nome di Arbutus unedo. Virgilio, nelle Georglche, chiamava questo albero, così diffuso in Italia, arbustus; Plinio e alcuni suoi contemporanei lo denominarono unedo, da unum edo, cioè ne mangio uno solo, per indicare quanto sgradevole fosse il gusto del frutto. E' pianta di lenta crescita, in zone favorevoli e riparate può raggiungere dai 6 ai 10 m di altezza; ma per il taglio dei boschi e, purtroppo, gli incendi, la sua altezza non supera i 2-3 m. E' molto diffuso nelle regioni mediterranee, nell'

Europa meridionale in genere; tuttavia, anche se in minor numero, se ne trovano nell'Europa centrale e qualcuno perfino in Irlanda. In Italia si spinge a nord, in stazioni soleggiate, lungo la valle dell'Adige fino a Bolzano. Il corbezzolo è molto decorativo, benché' abbia portamento contorto, per le sue foglie persistenti e, soprattutto, per i suoi frutti rotondi coloratissimi, sempre presenti: i più giovani sono verdi, i più maturi rossi e gli intermedi sono gialli o arancio e contemporanei ai fiori. I medici ritengono valido il corbezzolo per il suo rilevante tenore di tannino. I frutti, diuretici, servono a preparare bevande gradevoli oltre che utili, marmellate e canditi saporiti. Il legno è compatto e omogeneo e si può lavorare e levigare bene; infatti, se ne fabbricano oggetti torniti e intarsiati; inoltre, è ottimo per ardere e per la carbonizzazione: da' un ottimo carbone di legna. Le api trovano nei fiori un nettare di qualità.

Nome latino e dialettale:

Arbutus unedo. Albatro - Arbuto - Frola marina - Urla - Rossello - Murta - Arburin.

Costituenti:

Tannino, glucoside arbutoside.

Proprietà:

antinfiammatorio, antisettico, astringente, depurativo, diuretico.