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Coda cavallina

Postato in Piante spontanee.

 

coda cavallina

 

Nella biologia della coda cavallina, tutto è affascinante. Come le felci e i licopodi, appartenenti alle Crittogame vascolari, questa pianta ha radici, ma ne' fiori ne' semi. La sua riproduzione è assicurata dalla spore polverulente contenute negli sporangi, disposti alla base di piccoli scudi, raggruppati, in una sorta di spiga terminale. Le stesse spore sono dotate di uno straordinario movimento a molla; il loro involucro si divide in 4 strisce elastiche che, per effetto del calore si deformano, trasmettendo alle spore dei movimenti sussultori. Un'altra strana singolarità della coda cavallina consiste nella successione, sulla stessa pianta, di due fusti di tipo diverso. Il primo, rossastro e corto, senza clorofilla, appare all'inizio della primavera e porta all'apice la spiga con le spore. Compiuta la sua funzione riproduttiva, avvizzisce e viene sostituito da un fusto verde, scanalato, molto ramificato, più alto, diviso in segmenti, separati tra loro da nodi. Trattasi di un fusto sterile, da raccogliere durante la bella stagione ed è la sola parte della pianta che possieda proprietà medicinali.

Nome latino e dialettale:

Equisetum arvense. Equiseto - Erba rugna - Rasparela - Codabussina - Coa ad caval - Cucitolo.

Costituenti:

Sali minerali, glucosidi, tannino, acidi organici, un principio amaro.

Proprietà:

astringente, cicatrizzante, diuretico, emostatico, remineralizzante.