Stampa

Carota selvatica

Postato in Piante spontanee.

 

carota selvatica

 

Le ombrellifere costituiscono una famiglia complessa, all'interno della quale è possibile qualche confusione. La carota selvatica si distingue per la macchia porporina al centro dei suoi fiori bianchi, disposti in ombrellette, circondate da brattee; questa macchia centrale color porpora permette di non confonderla con la tossica cicuta minore, Aethusa cynapium. Dopo la fecondazione, quando i frutti contornati da una doppia fila di aculei sono maturi, i peduncoli dei fiori si ripiegano formando una specie di nido. La radice legnosa, biancastra, dal sapore acre, dall'odore sgradevole, non ha nulla in comune con la carota coltivata, resa commestibile da un lento miglioramento della specie spontanea. Nell’antichità erano già note le sue proprietà diuretiche. La denominazione del genere Daucus deriva dal greco daukos, nome attribuito dai Greci stessi ad alcune Ombrellifere, e che pare derivasse da daiò, io irrito.

Nome latino e dialettale:

Daucus carota. Pastanaga - Frastenaca - Pistinega - Pastriciano - Garotte - Frustinaga - Garvesa - Bastonagia - Bastunaggia.

Costituenti:

Sali minerali, una pectina, glucidi, provitamina A, vitamine B e C.

Proprietà:

antidiarroico, carminativo, diuretico, emmenagogo, galattogogo, ipoglicemizzante, remineralizzante.