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Alchechengio

Postato in Piante spontanee.

 

alchechengio

 

L'alchechengio fiorisce nel mese di maggio in terreni calcarei e vigneti; durante l'estate , il calice fiorale , dapprima piccolo e verde , si gonfia come un palloncino di carta e diventa rosso vivo. Questa caratteristica ha dato il nome al genere , Physalis , che deriva dal verbo greco phusaò , gonfiare . I frutti sono nel mezzo di questo leggero involucro , maturano a settembre e assomigliano alle ciliegie . Si mangiano freschi , ma la dose massima è di 30 al giorno . Già nota a Dioscoride e a Galeno , la pianta è molto diffusa in Asia , in Europa e nelle regioni mediterranee . L'alchechengio è , da sempre , usato come una pianta medicinale , per la cura della gotta , delle calcolosi e di taluni edemi . Attualmente , tutta la pianta , esclusa la radice , si pò' usare per preparare un vino diuretico La conservazione delle piante raccolte richiede molta cura . Bisogna disporre le bacche in strato sottile nel forno , mentre le foglie si fanno essiccare lentamente all'ombra . Quando sono disidratate , le bacche diventano molto grinzose e si mettono in vasi ben chiusi o si riducono in polvere.

Nome latino e dialettale:

Physalis alkekengi. Alchechengi - Chichingi - Palloncini - Chichinger - Balunsi' - Fiasche da corai.

Costituenti:

Vitamina C , acido citrico , acido malico , carotenoidi , glucidi , tracce di alcaloidi.

Proprietà:

Depurativo , diuretico , emolliente , febbrifugo , rinfrescante , sedativo .