Stampa

Pero

Postato in Piante coltivate.

 

pero

 

Il pero è congenere del pero selvatico europeo, Pirus piraster, e tuttavia non ne deriva. Più verosimilmente, ha origine da una o più specie di Pirus dell'Europa sud-orientale e dell'Asia occidentale; le varietà che sono derivate, invece, dal pero selvatico producono frutti aspri, destinati al torchio. Il pero era coltivato nell'antica Grecia e i botanici latini del I secolo ne enumeravano già una quarantina di specie e varietà. Tale numero è stato enormemente accresciuto dai coltivatori specializzati, che hanno creato varietà migliori, abbandonando via via le varietà meno pregiate. Attualmente, su migliaia di varietà note, sono pochissime decine quelle coltivate su scala industriale; alcune di queste varietà sono adatte per la fabbricazione del sidro di pere. I frutti, al giusto punto di maturazione, sono perfettamente digeribili: comunque, in caso di debolezza gastrica è opportuno farli cuocere. Le pere sono abbastanza ricche di zuccheri, soprattutto di levulosio, più tollerabile dai diabetici; povera di vitamine, sono però apprezzabili per gli acidi organici, i minerali e la pectina che contengono. Il tannino le rende un poco astringenti. Il gusto rinfrescante è certamente il loro maggior beneficio. La corteccia e le foglie dei rami giovani contengono arbutina.

Nome latino e dialettale:

Pirus communis.

Proprietà:

antidiarroico, antisettico, astringente, diuretico, vulnerario.